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Non solo deve rendere conto degli abusi edilizi collezionati nel lido “Le Dune” nel processo iniziato a marzo, ma aggredisce chi gli dà l’opportunità di spiegare le sue ragioni di fronte all’opinio- ne pubblica. 
Protagonista dell'ennesima aggressione nei confronti di un cronista è Renato Papagni, presidente di lungo corso di Federbalneari e fratello di Paolo, imputato per tentata violenza privata che, nel processo contro la nostra collega Federica Angeli, qualche giorno fa le ha rivolto delle minacce in aula.

Siamo a Ostia, dove da anni la zona grigia di imprenditori e burocrati corrotti fa il bello e cattivo tempo su locali e spiagge al punto da credere, evidentemente, di aver raggiunto l’immunità dal rispondere alle domande sul proprio operato. E non siamo di fronte la palestra di Roberto Spada ma al Palafijlkam, per la rassegna “Ostia incontra l’autore”. La "colpa" dell’inviato di Report, Giorgio Mottola, è quella di essersi avvicinato a Papagni per alcune domande sugli abusi commessi nel suo stabilimento e in generale sulle concessioni (più di 70) che ancora oggi sono in stallo al Comune consentendo ai balneari di farla da padroni sul mare di Roma.

Ostia, inviato di Report minacciato dal Presidente di Federbalneari: ''Mo' te do du' pizze''

“Stiamo facendo un servizio – spiega Mottola – con un focus anche sulle Dune. Abbiamo fatto un’analisi con foto satellitari e volevamo chiedere spiegazioni a Papagni, che sapeva della nostra presenza. Quando abbiamo chiesto come ha fatto a conservare la concessione nonostante gli abusi, lui ha iniziato a spintonarmi e a urlarmi in faccia dicendo in romanesco “te do du’ pizze”; poi, quando gli ho mostrato la foto satellitare del suo stabilimento, mi ha strappato il foglio e ha provato a infilarmelo in bocca. Nessuno ha mosso un dito e il suo entourage mi ha allontanato dicendo che lo stavo provocando”.   

Secondo le informative della capitaneria di Porto consegnate alla procura di Roma non sono solo abusi quelli commessi da Renato Papagni. Il suo stabilimento, il più grande del litorale romano, fu diviso, per dei dissidi familiari in due e si crearono appunto due lidi. "Su un'unica concessione - si legge in un'ulteriore informativa della squadra mobile nei confronti di Renato papagni intercettato - sempre di proprietà dell'originario concessionario, sorgono due distinte attività, gestite da autonome società".

"Questa duplicazione della concessione - proseguono gli investigatori
 - non risulta prevista dalla normativa vigente ce consentirebbe solo la cessione di rami d'azienda o servizi (quali il ristorante o il bar), ma non la creazione di un'altra azienda sulla stessa concessione. Rileva la pg che Renato Papagni, gestirebbe quindi uno degli stabilimenti più grandi e prestigiosi di ostia senza essere titolare della concessione". Ma se a chiederlo e a mandarlo in onda è un cronista di Report, meglio chiudergli la bocca con una planimetria.