martedì 28 novembre 2017

Va via con l’amante e lascia i figli.

Va via con l’amante e lascia i figli. 

I giudici le revocano la potestà genitoriale. Il dramma di 4 bimbi

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Salerno. È sparita facendo perdere le proprie tracce, durante il matrimonio ha intessuto costantemente relazioni extraconiugali e non si è mai interessata dei propri bambini: sono queste le motivazioni con cui i giudici del tribunale per i minori di Salerno hanno revocato la potestà genitoriale ad una 45enne, madre di quattro figli di cui tre in tenera età, che ha lasciato i propri bambini scappando con un altro uomo ma continuando ad intascare gli assegni assistenziali destinati dall’Inps ai ragazzi. Il provvedimento dei giudici accoglie, quindi, il ricorso avanzato dal padre dei ragazzini che aveva chiesto l’affido esclusivo della prole anche in considerazione del fatto che, da quando la moglie è andata via, i bimbi vivono con lui che, senza un lavoro, si arrangia come può per dare da mangiare ai propri figli. Se il provvedimento emesso dal tribunale per i minori chiude da questo punto di vista la vicenda, la storia non finisce qui. In sede penale la Procura ha infatti aperto un fascicolo a carico della donna ipotizzando le accuse di appropriazione indebita e abbandono di minori. La vicenda, maturata nell’ambito di un matrimonio difficile, ha inizio qualche anno fa quando il rapporto già burrascoso tra i due ex coniugi naufraga definitivamente: nell’ambito della separazione viene stabilito che i figli vivano con la madre alla quale spetta un assegno assistenziale per il mantenimento della prole di circa mille euro al mese. La situazione già delicata, però, precipita nel settembre 2016 quando la 45enne, che aveva conosciuto un altro uomo perdendo la testa, decide di andare via con lui dando un taglio netto al passato e riportando i figli all’ex marito. Nonostante ciò, però, la donna avrebbe continuato a prelevare mensilmente gli assegni erogati dall’Inps per il mantenimento dei figli tenendo per sé l’intera somma e non corrispondendo nemmeno un centesimo ai ragazzi che, con un padre disoccupato, hanno dovuto “stringere la cinghia”. È questo l’aspetto più delicato della vicenda che è ora sotto la lente di ingrandimento della Procura che, anche con l’ausilio dei servizi sociali, dovrà ricostruire i tasselli della vicenda vagliando le accuse contenute in una corposa denuncia. L’inchiesta, ancora alle battute iniziali, si annuncia molto complessa. Saranno infatti gli stessi ragazzi a dover fornire al magistrato i particolari del loro vissuto con la madre che ha ora perso la potestà genitoriale. Nel fascicolo dovranno confluire anche le relazioni degli psicologi ai quali toccherà stabilire il grado di attendibilità dei minori traumatizzati dall’intera vicenda che affonda le radici in un rapporto estremamente burrascoso tra i genitori. (Viviana De Vita – Il Mattino)

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