mercoledì 25 ottobre 2017

Filoteo Alberini l'inventore italiano del cinema

Filoteo Alberini

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Filoteo Alberini (Orte14 marzo 1867 – Roma12 aprile 1937) è stato un regista italiano, uno dei pionieri del cinematografo.
Inizia a lavorare nel suo paese natale come artigiano "factotum", e dopo il servizio di leva presso il Genio Militare viene assunto all'Istituto Geografico Militare di Firenze.
Nel 1894, traendo spunto da un'invenzione di Thomas Edison, il kinetoscopio (una macchina dotata di manovella che azionata permetteva di vedere tramite una lente i movimenti di alcuni fotogrammi posti su una pellicola interna), inventa e brevetta il kinetografo, un apparecchio per la ripresa e la proiezione; tale invenzione avviene un anno prima di quella dei fratelli Lumière, ma, a causa di un intoppo burocratico, il Ministero dell'Industria e Commercio rilascerà il brevetto (n° 245032) un anno dopo la richiesta di Alberini, precisamente nel dicembre 1895, nello stesso mese e anno in cui i Lumière proiettarono per la prima volta L'uscita dalle officine Lumière.
Affascinato da tale nuova invenzione e forma d'arte, Alberini fonda nel 1904 con l'amico Dante Santoni la ditta Primo Stabilimento Italiano di Manifattura Cinematografica Alberini e Santoni, che nel 1906 cambierà nome in Cines, con sede a Roma, nel quartiere San Giovanni.
Ad Alberini si deve l'apertura della prima sala cinematografica in Italia. Si tratta della sala Reale Cinematografo Lumiere, inaugurata nel 1899.[1] Nel 1900 Remondini, un altro imprenditore, aprì a Firenze la sala Edison che costrinse Alberini alla chiusura della sua.
Nel 1904 fonda sempre a Roma a piazza Esedra il cinema "Moderno", prima sala di proiezione della capitale.
Nel 1905 gira La presa di Roma, uno dei primi lungometraggi italiani a soggetto. Tale pellicola era lunga 250 metri (generalmente all'epoca la lunghezza media era di 60 metri) e costò 500 lire.
Il film era diviso in sette quadri che ripercorrevano gli episodi del 20 settembre 1870, ovvero la presa di Roma da parte delle truppe italiane. I sette quadri erano così divisi:
  1. La battaglia di Ponte Milvio
  2. Il rifiuto alla resa da parte del generale pontificio Hermann Kanzler
  3. L'arrivo dei Bersaglieri
  4. La breccia di Porta Pia
  5. L'entrata dei Bersaglieri nell'Urbe
  6. La resa di Pio IX con l'esposizione della bandiera bianca sulla basilica di San Pietro
  7. I festeggiamenti delle truppe italiane.
La prima proiezione avvenne proprio a Porta Pia il 20 settembre 1905, in occasione dell'anniversario dei 35 anni di Roma Capitale, e si stima che vi assistettero in quella data e nei giorni seguenti più di centomila persone.
L'opera è fortemente anticlericale ed è facile trovarvi un'influenza massonica (Alberini stesso era maestro di III grado presso la Loggia "La Concordia" di Firenze)[2]., difatti la proiezione fu fortemente voluta da massoni molto influenti quali Alessandro FortisLeonardo Bianchi e Ettore Pedotti, e fu una forte risposta alla rinata influenza politica della Chiesa, nonché esempio dell'applicazione delle teorie massoniche di Ernesto Nathan, che individuava le feste e le celebrazioni come luoghi di maggior attenzione per la diffusione del "verbo laico".
Del lungometraggio oggi restano circa 75 metri di pellicola, ovvero 4 minuti di proiezione, restaurati e conservati dalla Cineteca Nazionale.
Durante la sua carriera nel cinema Alberini produsse altri 134 film a soggetto, 36 documentari e 57 comiche, fra cui Quo vadis? del 1913, primo kolossal italiano.
Fra le altre invenzioni di Alberini vi furono la cinepanoramica (un sistema di obiettivo girevole che allarga l'immagine sullo schermo, un antenato dell'odierno Vistavision), il cineorologio (un disco rotondo di pellicola con tanti fotogrammi che potevano essere visionati con un apparecchio manuale), una pulitrice di pellicole e un accessorio da applicare alle macchine fotografiche, antesignano dello scatto in sequenza.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

  • La Malia dell'oro (1905)
  • Un Colloquio disturbato (1905)
  • Ginnastica moderna (1905)
  • La Presa di Roma (1905)
  • Nell'assenza dei padroni (1905)
  • Vendetta di suonatori (1906)
  • Pierrot innamorato (1906)
  • La Merca del bestiame nell'agro romano (1906)
  • Concorso ippico (1906)
  • La Cascata delle Marmore presso Terni (1906)
  • L'Albero di Natale (1906)
  • Visita dei reali di Grecia a Roma (1906)
  • Inaugurazione dell'Esposizione di Catania (1907)

Direttore della fotografia[modifica | modifica wikitesto]

Produttore[modifica | modifica wikitesto]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • In suo Onore nella città di Orte viene organizzato un festival di cortometraggi, sotto la direzione artistica di Antonio Pantaleoni ed Emanuele Moretti e la Supervisione di Leonardo Gioacchini. Inoltre il cinema della città, gestito da tanti anni dalla famiglia Gioacchini, porta il suo nome.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sergio Miceli, Musica per film, Storia, Estetica - Analisi - Tipologie, Milano, Universal Music MGB Publications/LIM Editrice, seconda edizione ampl. riv. e corr. 2009, p. 42.
  2. ^ V. Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Mimesis-Erasmo, Milano-Roma, 2005, p.5

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanna Lombardi, Filoteo Alberini, l'inventore del cinema, Edizioni Arduino Sacco, Roma, 2008.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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