venerdì 22 settembre 2017

ad Accumoli il primo edificio italiano in legno compensato









Si chiama Accupoli e ospiterà un centro aggregativo per eventi e incontri

Terremoto, ad Accumoli il primo edificio italiano in legno compensato

Ideato da un pool di ricercatori torinesi è stato realizzato con il contributo della Compagnia di San Paolo e Acri e con una gara di solidarietà

Ad Accumoli nasce il primo edificio italiano in legno compensato
Si chiama Accupoli, ospiterà un centro aggregativo per accogliere eventi e incontri per la collettività ed è la prima struttura in Italia realizzata, nelle parti portanti, in legno compensato. L’edificio sorgerà ad Accumoli (Rieti), uno dei paesi maggiormente danneggiati dal sisma dell’agosto 2016.
È la risposta concreta all’emergenza da parte di Help 6.5 (Housing in emergency for life and people) l’associazione fondata a luglio 2017 dall’architetto torinese Lorena Alessio, ricercatrice al Politecnico di Torino, e da un pool di studenti ed ex studenti dell’ateneo. Il nuovo edificio, costruito su un terreno del Comune e donato all’amministrazione municipale, sarà realizzato in circa due mesi. Dopo la posa delle fondazioni ad agosto, è partito il cantiere per il montaggio della struttura, che rappresenta il seme per la rinascita della vita culturale locale.
PROGETTO REALIZZATO CON GARA DI SOLIDARIETA’
Il progetto si sta concretizzando grazie a una gara di solidarietà che vale circa 300mila euro: oltre al contributo della Compagnia di San Paolo e dell’Acri (l’associazione delle fondazioni di origine bancaria), è sostenuto dall’associazione di costruttori Aniem Piemonte, da aziende piemontesie non, e da un team composto da ingegneri strutturisti, termoidraulici ed elettrici, che hanno deciso di mettere in campo le proprie competenze con parcelle simboliche e tendere una mano alla popolazione del piccolo municipio del Centro Italia.

L’APPOGGIO DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO
“La Compagnia di San Paolo – afferma il presidente Francesco Profumo – sostiene l’associazione Help 6.5 e il progetto per la realizzazione di soluzioni innovative che possano aiutare la ripresa delle comunità in condizioni di vita disagiate a causa del terremoto. Riteniamo particolarmente innovativa una progettazione e una costruzione capace di sperimentare metodi costruttivi con l’applicazione di materiali sia tradizionali che contemporanei, che vedrà coinvolti laboratori di architettura, tecnologia e ingegneria di un’università italiana e una giapponese”.

L’INTERVENTO DELL’ASSOCIAZIONE ACRI
“Creare una struttura – sottolinea il presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti – con modalità assolutamente innovative, che ospiti eventi culturali e iniziative sociali intorno ai quali si possa riunire una comunità che il sisma ha rischiato di disgregare ci pare un elemento importante da cui far partire la rinascita di questo luogo. La cultura e il dialogo contribuiscono alla coesione sociale e questa è certamente una buona base su cui riavviare lo sviluppo”.

USATA E PERFEZIONATA TECNOLOGIA GIAPPONESE
Il team di progetto ha usato, perfezionato e adeguato alla legislazione italiana una tecnologia giapponese. La nascita di Accupoli si inserisce nella collaborazione fra il Politecnico di Torino e il Kobayashi Lab di Tokyo ed è lo sviluppo concreto di un modulo sperimentale nato sulla falsariga del sistema costruttivo Veneer House, messo a punto dal professor Hiroto Kobayashi dopo il terremoto del Tohoku del 2011, che causò uno tsunami e il disastro di Fukushima.

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