Garanzie e responsabilità

Piazza San Carlo dopo gli incidenti del 3 giugno
A mio modo di vedere fanno bene dal Comune a professare prudenza sulla questione risarcimenti per la sera del 3 giugno. Perché prima bisogna realmente accertare di chi è la vera responsabilità. E’ ovvio che quanto accaduto non è paragonabile neppure lontanamente agli scenari che si prospettano per un certo genere di eventi. Anzi, una compagnia di assicurazioni potrebbe considerare le vittime della calca in piazza San Carlo come conseguenza di “tumulti di piazza”, una voce che spesso non è inclusa nei contratti standard (ma presumo che chi di dovere abbia già verificato). Ma se la grande responsabilità, alla fine, fosse della Prefettura o della Questura?
Certo, in questo caso ci sarebbe da aspettarsi il trasferimento di chi di dovere, ma non sarebbe questo il punto: il questore ha apposto la sua firma su un piano redatto fisicamente da un suo collaboratore e basato su una prassi consolidata, in cui si aggiunge qualche riga del tipo “occhio ai casi come Bataclan, Nizza e Manchester”. Tanto varrebbe inserirci anche la possibile fusione dell’atomo (altra circostanza che le assicurazioni non risarciscono, peraltro), se poi non si prevede qualcosa ad hoc.
Nel caso si andasse ad accertare la negligenza o l’errore di questo funzionario o di altri del medesimo livello, a quale assicurazione toccherebbe girare le richieste di risarcimento? La situazione cambierebbe di parecchio. In ogni caso, tra dubbi e scenari vari, notiamo solo una cosa: sono passate tre settimane e ancora ne stiamo discutendo, aggiungendo preoccupazioni e tensioni che paiono discendere direttamente dalla superficialità di quella sera. Riguardo la quale, pare assurdo, ancora non sappiamo cosa sia successo. Questo deve spaventarci.
Twitter @AMonticone