Individuate le persone che avrebbero contribuito a far scattare il fuggi fuggi

PIAZZA SAN CARLO. Incredibile, i due ragazzi confessano: “E’ stata una bravata”. Ma vengono “solo” denunciati….

A inchiodarli un video in cui si vede un giovane alzare entrambe le braccia mentre improvvisamente la folla inizia a fare il vuoto e fuggire
“E’ stata una bravata”. Si è giustificato così il ragazzo inchiodato da un video in cui lo si vede alzare entrambe le braccia in piazza San Carlo durante la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid mentre improvvisamente la folla inizia a fare il vuoto e fuggire. Forse urla qualcosa. C’è chi racconta di un grosso petardo. La folla inizia a fuggire e s’innesca l’onda che che scatenerà il caos portando il bilancio finale indicato dalla prefettura a 1527 feriti. Tutto accade in pochi attimi. Nel video compare anche una ragazza che si avvicina al ragazzo a torso nudo e con uno zainetto nel tentativo di portarlo via. I due sono stati sentiti in Questura negli uffici della Digos.
LA CONFESSIONE. “E’ stata solo una bravata”. E’ arrivata l’improvvisa svolta sul fuggi fuggi di sabato sera in piazza San Carlo, che ha portato al ferimento di ben 1527 persone.
Oggi pomeriggio (domenica, ndr) gli inquirenti hanno interrogato due ragazzi in Questura, che hanno ammesso di aver iniziato il tutto.
Nei video del circuito di sorveglianza si notano un ragazzo, di nome Davide, a torso nudo e con uno zainetto a tracolla che guardano la partita.
All’improvviso si vede il giovane alzare il braccio mentre attorno a lui due suoi amici creano il vuoto, con la folla che inizia a fuggire.
IL PROCURATORE CAPO. Armando Spataro non parla, al momento, di procurato allarme. “Ogni ipotesi potrà essere formulata solo dopo la ricostruzione della dinamica dei fatti.
IL QUESTORE. Queste le parole di Angelo Sanna subito dopo il Comitato  provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in prefettura: “Per noi è importante comprendere cosa è successo, soprattutto sul lato destro di piazza San Carlo. Cittadini che hanno visto o notato qualcosa, fatti, episodi, che poi hanno provocato il panico, è fondamentale che ci contattino e ci diano informazioni”.