martedì 16 agosto 2016

Caran d'Ache (azienda)

Caran d'Ache (azienda)

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Caran d'Ache
StatoSvizzera Svizzera
ISINCH0268536338
Fondazione1924 a Ginevra
Fondata daArnold Schweitzer
Sede principaleGinevra
ProdottiStrumenti di scrittura
Sito webwww.carandache.ch
Caran d'Ache è un produttore svizzero di strumenti di scrittura ad alta qualità, prodotti per l'arte e accessori.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fu fondata a Ginevra nel 1924 quando Arnold Schweitzer acquistò la fabbrica di matite Ecridor.
L'azienda fu chiamata successivamente Caran d'Ache, pseudonimo di Emmanuel Poiré, un noto disegnatore di satirapolitica francese, proviene dal russo карандаш karandáš (d'origine turca) che significa "matita"


Caran d’ Ache: il primo piu’ bel regalo che ho avuto, una scatola di colori (1965)
Posted on dicembre 19, 2012

Caran d’ Ache: il primo piu’ bel regalo che ho avuto, una scatola di colori (1965)
E’ periodo natalizio ed e’ tempo di regali. Cosi’ mi e’ tornato in mente questo mio piccolo racconto. Nel lontano Natale del 1965, avevo sette anni, venne a trovarci mio zio emigrato in Francia e mi porto’ come regalo una scatola di colori Caran d’Ache. E’ stato il primo piu’ bel regalo che ho avuto della mia vita. Ho fatto i miei primi disegni con questa meravigliosa scatola di colori che custodivo gelosamente. A scuola sono sempre stato uno dei migliori a disegnare, pero’ in matematica non capivo niente. Cosi’ sottobanco scambiavo i miei disegni per la soluzione dei compiti di matematica. In quinta elementare vinsi il concorso di disegno organizzato dalla scuola, che aveva come tema “l’ Unita’ d’ Italia”. Ancora un po’ questo disegno me lo ricordo e i miei nonni erano molto entusiasti di questo disegno, dato che l’ho eseguito a casa loro. Qualche anno fa vinsi ancora un concorso di disegno e come premio ricevetti un cofanetto di colori “Pablo”, contenente 220 matite colorate della Caran d’Ache.
Non potevo vincere premio migliore. Alzi la mano chi, da bambino, non ha mai messo una scatola di colori Caran d’Ache in cartella. Tutto potevano essere, ma loro, le matite colorate con il Cervino sulla latta, sono passate indenni per le mani dei bambini di tutto il mondo. Perché è questa la loro caratteristica precipua. Nella Caran d’Ache che cade, la mina non si rompe e quindi dura il doppio. Tempo fa presi lezioni serali di disegno, il maestro era della Russia e parlava solo qualche parola d’italiano. Ogni volta ci mostrava la sua scatola di disegno, dove a grandi lettere si poteva leggera anche a distanza: “FABER CASTELL”. Pero’ lui diceva sempre: queste  “Caran d’ Ache” sono le migliori, io uso solo queste! Allora mi venne il dubbio o il maestro non sapeva leggere o il motivo era un altro. Cosi’ ho appreso che “карандащ”,  in russo si legge “Caran d’Ache” e significa matita. Il nome della mia favolosa scatola di colori Caran d’Ache veniva da un disegnatore russo che si firmava appunto “Caran d’Ache” e il suo vero nome era Emmanuel Poiré. Questa e’ la mia piccola ricerca su Emmanuel Poiré e le origini del nome dei colori Caran d’Ache. Caran d’Ache ‹karã´ d aš› (карандаш, dal russo karandas “matita”)


Emmanuel Poiré
Caran d’Ache ‹karã´ d aš› (dal russo karandas “matita”). – Pseudonimo del caricaturista e illustratore Emmanuel Poiré (Mosca, 6 novembre 1858 – Parigi, 26 febbraio 1909). Nato in Russia, ma di origine francese, a vent’anni si recò in Francia, per compiervi il suo servizio militare. In esso trovò presto argomento per la sua attività artistica e, non potendo pubblicare le sue caricature col proprio nome, le firmò Caran d’Ache, dal russo karandaš “matita” (карандаш = matita) e che si legge “karandash”. Legato da una affinità di maniera con W. Busch e A. Oberländer, collaborò a varî giornali; fornì illustrazioni per l’Histoire de Marlborough, e lasciò parecchi albi di caricature. Emmanuel Poiré, disegnatore e umorista, e’ anche considerato uno dei precursori del moderno fumetto. Autore di vignette di satira politica pubblicate su vari giornali quali Chronique parisienne, Caricature, Le Chat noir, La Vie militaire, Le Journal, Le Rire, Le Figaro e al Tout Paris, fondato insieme con A. Richard, e agli Arts incohérants, fondato con Jules Levy, editore del capolavoro del Caran d’Ache, l’Histoire de Malborough. Il Caran d’Ache per primo introdusse nella “Vie militaire” le storie senza parole; vere e proprie illustrazioni fornì solo per l’Histoire de Malborough. Tra gli albi di caricature ricordiamo Physiologies parisiennes, Le Carnet de Chèque; al Salon des Humoristes il Caran d’Ache espose pure caricature scolpite. Influenzato da Rodolphe Töpffer nel 1885 pubblica Histoire de Marlborough sul modello dei lavori del maestro ginevrino. Nel 1894 progetta la realizzazione di un’opera rivoluzionaria: un lungo romanzo disegnato (come lui stesso lo definirà in una lettera indirizzata a Le Figaro) dal titolo Maestro, che avrebbe dovuto contare circa 360 pagine. L’opera non verrà mai terminata e il copioso materiale realizzato (comprendente oltre 100 pagine tra tavole ultimate e schizzi) verrà disperso in numerosi lotti dopo la morte dell’autore. Solo nel 1998 il Centre national de la bande dessinée et de l’image ha acquistato gran parte del materiale superstite che è stato pubblicato l’anno seguente. Successivamente altri schizzi del romanzo sono stati identificati tra il materiale dell’autore in possesso del Dipartimento di arti grafiche del museo del Louvre. L’attenzione rivolta negli ultimi anni a questo materiale ha permesso di attribuire a Caran d’Ache un ruolo importante nella storia del fumetto. Tra le altre sue attività, realizzò uno spettacolo per il teatro d’ombre, intitolato l’Épopée, dedicato alla figura di Napoleone, messo in scena allo Chat Noir; inoltre fu un collaboratore del giornale Arts incohérents pubblicato dall’editore Levy. Ottenne un buon successo al Salon des humoristes con le sue caricature. A Caran d’Ache è intitolato, in Francia, un premio per disegnatori.
NOTA “Caran d’Ache” è, dal 1924, anche una delle più note marche di prodotti da disegno, con sede in Svizzera. Ed è l’azienda a perpetuare la fama del grande disegnatore e umorista, in onore del quale l’antico proprietario aveva dedicato l’omonima azienda svizzera di cancelleria.
In lingua turca il termine “kara Tash” significa pietra nera! La Grafite! Con questa pietra si segna e si disegnano linee. Il pigmento della Grafite serve come l’artista, perché si tratta di una materia prima importante per la produzione di matite.
 CARAN d’ACHE, Ginevra – MAISON DE HAUTE ECRITURE – “SWISS MADE” dal 1915
Caran d’Ache è un produttore svizzero di strumenti di scrittura ad alta qualità, prodotti per l’arte e accessori. Fu fondata a Ginevra nel 1924 quando Arnold Schweitzer acquistò la fabbrica di matite Ecridor e i suoi atelier, fondati a Ginevra nel 1915 . L’azienda fu chiamata successivamente Caran d’Ache, pseudonimo di Emmanuel Poiré, un noto disegnatore di satira politica francese, proviene dal russo karandash che significa matita. Caran d’Ache è un vanto dell’Alta Manifattura Svizzera e non ha mai lasciato il lago Lemano, che così frequentemente compare nelle creazioni della Maison ginevrina. Il Made in Switzerland è uno dei valori fondanti del marchio, che ha sempre mantenuto all’interno della fabbrica di Ginevra le altissime competenze manifatturiere sia per gli articoli di belle arti che per i prodotti di scrittura. Già nel nome Caran d’Ache esprime il forte legame con gli artisti e con il mondo dell’arte e della cultura. Arnold Schweitzer, il fondatore, chiamò l’azienda Caran d’Ache in onore di Emmanuel Poiré, celebre caricaturista francese della Belle Epoque. Poiré si firmava con lo pseudonimo Caran d’Ache, trascrizione fonetica francese della parola russa “karandash”, che significa matita. Caran d’Ache, Maison de Haute Ecriture, vuol dire eccellenza nella creatività e nell’alta manifattura. I due progetti, industriale e culturale, sono presenti nel dna dell’azienda e spingono naturalmente Caran d’Ache a vedere, ad ascoltare, a valorizzare tutto quello che di nuovo e di bello trova sul proprio cammino. Caran d’Ache presenta la prima matita colorata del mondo con mina acquerellabile e assume presto la leadership nel mercato del colore, con il lancio di prodotti di successo per dipingere e disegnare, destinati ad artisti, amanti della pittura e bambini di ogni età. Le matite colorate Supracolor e Pablo, i pastelli ad olio Neopastel, gli acquerelli Prismalo e Gouache e i leggendari pastelli a cera Neocolor sono solo alcuni dei prodotti Caran d’Ache che hanno conquistato il mondo. Caran d’Ache si afferma nel mercato della scrittura nel 1929, anno in cui progetta e mette a punto un brevetto straordinario – il Fixpencil -, il primo portamine interamente realizzato in metallo con meccanismo di serraggio a pinza, conosciuto e usato da architetti e designers di tutto il mondo. La consacrazione fra i grandi marchi della scrittura avviene negli anni ’50 con la leggendaria Ecridor, dall’inconfondibile forma esagonale e dallo stile un po’ retrò. Caran d’Ache è stata fondata e mantiene tuttora sede e stabilimento a Ginevra – luogo di grandi orologiai, di eccellenti gioiellieri e di maestri artigiani. Non a caso Caran d’Ache è l’unico fabbricante svizzero di strumenti da scrittura di altagamma. Gli amanti del lusso e i collezionisti di tutto il mondo conoscono e apprezzano le creazioni Caran d’Ache, fra cui alcuni pezzi entrati nella leggenda della scrittura, come La Modernista Diamonds e, più recentemente, la Year of the Drangon . Oggi Caran d’Ache, Maison de Haute Ecriture, è la sola marca internazionale che offre un legame legittimo tra il mondo dell’arte e quello della scrittura esclusiva, perché è l’unica con una cultura che lascia trasparire il lato emozionale che proviene dal colore e lo fonde con i valori del mondo del lusso. Basta tenere fra le mani una penna Caran d’Ache per riuscire a capire cosa significa il piacere dello scrivere e i pregi della scrittura, che fanno parte della tradizione Caran d’Ache legata al mondo dell’arte, come ricercare sino allo spasimo i materiali più innovativi e i disegni più originali. La qualità non ha limiti per Caran d’Ache, che applica tecnologie d’avanguardia per salvaguardare le creazioni originali dei maestri artigiani della Maison. Associando così i valori costitutivi del brand (Swiss Made, sviluppo sostenibile, innovazione tecnologica, perfezione dei meccanismi, design e stile internazionale, funzionalità, eleganza, prestigio) all’esclusività e ai valori del mondo del lusso. Caran d’Ache è un’impresa a carattere familiare che dà lavoro a piu’ di trecento persone. Sulle rive del lago di Ginevra, la fabbrica Caran d’Ache ha sede a Thonez, il quartiere alla periferia della città svizzera dove la recinzione rappresenta il confine con la Francia. Nata nel 1915 è di proprietà di tre famiglie – Hubscher, Reiser e Christin – che la gestiscono con la sagacia e l’attenzione svizzera combinando gusto e raffinatezza con efficienza e funzionalità.


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