Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti è stato iscritto nel registro degli indagati perl'esondazione del torrente Baganza del 13 ottobre 2014. Il primo cittadino è indagato per disastro colposo in quanto massima autorità di protezione civile in città. Indagati anche il comandante della polizia municipale, Gaetano Noè, il dirigente della protezione civile regionale, Gabriele Mainetti, e di quella provinciale, Gabriele Alifraco, e l'ex responsabile del servizio tecnico di bacino, Gianfranco Larini.

Il fascicolo era stato aperto contro ignoti dal Pm Paola Dal Monte pochi giorni dopo l’alluvione che colpì la zona sud della città provocando milioni di euro di danni. L’attenzione degli inquirenti non sarebbe rivolta solo alle eventuali inadempienze di Pizzarotti ma a quelle di tutto il sistema dell'allerta della Protezione Civile. In particolare sulla catena di comunicazione delle allerte meteo. A partire dal fax che sarebbe partito dalla prefettura sabato 11 ottobre alle 13:49 e protocollato al comune di Parma solo lunedì 13, lo stesso giorno del disastro.

Il sindaco di Parma è anche indagato per abuso d'ufficio per la vicenda delle nomine del Teatro Regio ed è stato sospeso dal Movimento 5 Stelle con l’accusa di poca trasparenza sull’inchiesta.