giovedì 2 giugno 2016

CHI VUOLE BENE A ROMA?

     
 

CHI VUOLE BENE A ROMA?

   
 A destra e a manca botta e risposta tra pro e contro le bancarelle di Teverestate, che avrebbero dovuto coprire – in teoria – il fregio di William Kentridge. Cosa servirebbe, anche a futura memoria? Una presa di posizione, di tutta la città  
 
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Triumphs and Laments è un potente messaggio per la rinascita culturale di Roma: oscurarlo con banali stand commerciali è un'offesa e un delitto imperdonabile. Ecco l'ultimo degli autorevoli commenti arrivati sulla vicenda di piazza Tevere, firmato da un nome non a caso: Salvatore Settis. 
Siamo ancora al punto di tempo fa: come è possibile che la Capitale costruisca nel suo cuore dei veri e propri tesori e poi li lasci al loro destino? Era successo con il MACRO, per fortuna sulla via della rinascita, e sarebbe potuto succedere con Kentridge (ma un'ordinanza congiunta tra Mibact e Sovrintendenza ha scongiurato il pericolo, stando alle comunicazioni ufficiali). Agognato, atteso per anni, salutato con una grande festa, il fregio sarebbe scomparso temporaneamente per un puro "esercizio commerciale” di una città che per certi versi, come accade a molte località assaltate dal turismo di massa, è già un bazar?
La petizione su Change.org in pochi giorni ha riscosso oltre mille e cinquecento firme, e siamo sicuri che altrettanti romani e non sono pronti a dire la loro, ma forse stavolta si sarebbe dovuto inventarsi qualcosa di più. Un referendum non ufficiale, per esempio, chiamando la cittadinanza a dire sì o no. Sarebbe stato senz'altro un bel modo per arrivare alle autorità, e un ottimo termometro per toccare con mano il clima capitolino. 
Il rischio? Quello di prendere una vera e propria sberla in pieno volto: passino le disorganizzazioni tra enti, passi il fatto che l'associazione dei commercianti che gestisce l'estate sulle sponde del fiume non era – come riferisce – stata allertata per tempo e che nessuno si è preoccupato di pianificare lo spostamento delle baracche commerciali, a quanti cittadini davvero importa o importerebbe di avere sgombri quei muraglioni "isola di pace” nel cuore di Roma?
Da un paio di giorni, poi, era arrivato anche il contrappello degli organizzatori di Teverestate, che porta un titolo decisamente "ingannevole”, o meglio fraintendibile nelle intenzioni, ma perfettamente coerente alla loro idea: "Facciamo vivere piazza Tevere”. Non con l'arte, non con un percorso fuori dal caos cittadino, ma con il commercio. Anche questo, senza dubbio, è un modo. Saremmo davvero curiosi di sapere l'opinione del popolo romano, e non solo degli addetti ai lavori di una fazione o dell'altra. (MB)

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