I proprietari della Casa dell'Efebo avevano sbarrato il portone d'ingresso con una spranga e un grosso puntello piantato al suolo nel corridoio. Ma fu tutto inutile. La furia dell'eruzione distrusse la vita della ricca famiglia che abitava in quel vicolo di Pompei, ma conservò affreschi, pavimenti e il ricco triclinio estivo che tornano visibili al pubblico. "L'Italia è forte. Andiamo a inaugurare sei restauri a Pompei. Buona giornata a tutti", aveva annunciato Matteo Renzi che a mezzogiorno è tornato negli scavi per raccogliere i frutti del Grande progetto. Sei edifici ritornati all'antico splendore, immagini struggenti di dimore allineate lungo via dell'Abbondanza, strada di grande traffico nella Pompei romana come oggi.

Assieme al premier, il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, il soprintendente di Pompei Massimo Osanna e il direttore generale Giovanni Nistri. Ieri grandi preparativi, con i sopralluoghi della sicurezza, le ultime rifiniture dei restauratori e le pulizie finali nei sei edifici e nella Basilica. "Prima degli auguri di fine anno che farà il presidente della Repubblica - aveva detto il presidente del Consiglio - c'è un altro cantiere da inaugurare, a Pompei: noi lavoriamo fino alla vigilia, poi anche durante le vacanze. Gli italiani però, se possono, vadano in vacanza perché finalmente il Paese sta ripartendo".

Su via dell'Abbondanza si susseguono i siti riaperti. Ecco la "fullonica di Stephanus": gli antichi pompeiani la frequentavano numerosi, portavano tuniche e stoffe a lavare e a tingere, i panni venivano trattati nelle vasche e poi stese lungo il marciapiede e sul tetto. Poco più avanti, la sontuosa Casa del Criptoportico, danneggiata dai bombardamenti alleati del 1943, con gli ambienti sotterranei, gli splendidi mosaici con scene di pigmei, il triclinio estivo. Subito dopo la domus di Paquio Proculo, che sorprende per l'atrio completamente rivestito da mosaico in bianco e nero, con uccelli e pavoni all'interno di riquadri e il vestibolo, il breve corridoio di accesso dalla strada, con il motivo del cane di guardia alla catena e, in alto, due centauri che si fronteggiano. Nel salone del peristilio, un prezioso mosaico con scene nilotiche e pigmei.

A seguire la Casa di Fabius o di Amandius, abitazione a due piani, con l'impluvium, la vasca per la raccolta dell'acqua piovana, riccamente decorato e una serie di quadretti di paesaggio, e quella del Sacerdos Amandus: in questa domus da ammirare il sontuoso triclinio con affreschi di scene mitologiche: Polifemo e Galatea con la nave di Ulisse, Perseo e Andromeda, la caduta di Icaro, Ercole nel giardino delle Esperidi. Lasciata via dell'Abbondanza, a destra si imbocca il vicolo dell'Efebo che conduce alla casa omonima. E qui le sorprese non mancano: l'abitazione di un ricco mercante è stata ricavata assemblando più dimore.

Ecco il triclinio, la stanza da pranzo, con i letti ricostruiti e pavimento in marmi pregiati. Nel giardino domina un singolare triclinio estivo in muratura, decorato con scene di gusto egiziano ed erotiche e circondato da colonne. Qui, l'affresco con Marte e Venere e il larario, l'altare per il culto degli antenati e dei protettori della casa. Gli edifici restaurati sono visitabili già oggi a partire dalle ore 13, sono: la fullonica di Stephanus. In più, dal 26 dicembre e fino al 10 gennaio Scabec, con il circuito Campania-Artecard, propone due
 percorsi inediti che guideranno gli ospiti alla scoperta delle domus appena restaurate.

Un fuori programma ha portato Renzi nell'Auditorium, dove è stato montato provvisoriamente uno dei pezzi forti del Piano della fruizione del Grande progetto: uno spettacolare plastico ricostruttivo della Pompei romana così come doveva apparire al momento dell'eruzione, la collocazione definitiva è nell'ex Antiquarium, ancora in corso di sistemazione.