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Ben 60 siti archeologici o musei della città sono chiusi perché in restauro (e restauro a Roma vuol dire anni di lavori e committenze), o "temporaneamente chiusi" - come il Mausoleo di Lucilio Peto, la casa protostorica di Fidene, la Cisterna romana di via Cristoforo Colombo, l'Acquedotto Vergine - oppure, semplicemente, non è possibile la visita perché non c'è il personale per aprirne l'accesso. Ventotto di questi siti sono in mano a Zètema, che gestisce i servizi di biglietteria e di accoglienza della Sovraintendenza, altri sono comunali, altri ancora Statali. Uno scandalo di cui in pochi si accorgono. In fondo che cos'è Roma se non Musei Vaticani e Pantheon?

Ci sono infatti pullman che sfornano a velocità supersonica, oltretutto in zone sulle quale c'è qualche dubbio che possano passare e tanto meno fermarsi quei mostruosi lombriconi di lamiera e gomma, turisti un tanto al chilo: Colosseo, San Pietro, Fontana di Trevi, piazza Navona, di Spagna, e via così, fino alla Galleria Borghese. I pullman li aspettano per portarli verso la prossima tappa circondando le mura archeologiche di tutta la città - ma tanto chi se ne accorge - mentre le guide trascinano i poveretti muniti di ombrellini colorati per ripararsi dal sole, scarpe da ginnastica, shorts, che gridano oh my God!! Unbelievable! , quando si affianca il centurione che spadone al fianco se mette in posa e se fa fà la foto coll'americano, sò cinquanta euro, daje!

Ma ci sono anche i viaggiatori che di Roma conoscono ognuna di quelle pietre da mordi e fuggi. Stranieri o anche italiani che vogliono vedere altro: Roma d'altronde è un mondo e da qui tutto il mondo è passato, lasciando una traccia di sé. È un magico, infinito, sorprendente, incantato racconto che non finisce mai. Se si volesse visitare l'Excubitorium della VII Coorte dei vigili, a Trastevere, una caserma minore di vigili, che doveva anche occuparsi di eventuali incendi e del servizio di pubblica sicurezza di notte, non si potrebbe: è temporaneamente chiusa.

Per l'Ipogeo di via Livenza, invece poco lontano dalle Mura Aureliane, anche questo sotterraneo, che doveva essere un tempio o un ninfeo, è invece necessario prenotare. Si deve però formare un gruppo di almeno 10 persone perché si apra il sito. Possono anche passare mesi prima che questo sia possibile. È così per il Museo del Teatro Argentina, la Casa dei cavalieri di Rodi, il Tempio di via delle Botteghe Oscure e molti altri.

"È una situazione intollerabile che si potrebbe risolvere con il volontariato" dice Athos De Luca, presidente della Commissione Ambiente. "Ma i
 sindacati non hanno voluto. Hanno chiesto altre assunzioni, pur sapendo che non è possibile. Ma cosa è meglio tenere chiuso questi siti o farli vedere con i volontari?". "Soluzioni per aumentare l'offerta culture noi le abbiamo sempre sottoscritte, come è già successo con l'apertura anche il lunedì dei musei" dice Natale Di Cola, segretario generale Fp Cgl Roma. "La cultura ha bisogno di investimenti e non di improvvisazioni".