lunedì 6 ottobre 2014

Due artisti in barca, per raccontare le storie del Po.

Antonio Rovaldi ed Ettore Favini completano il ciclo del 48esimo Premio Suzzara

pubblicato venerdì 3 ottobre 2014

To say nothing of the dog, di Ettore Favini e Antonio Rovaldi

Si apre domani al Museo Civico Polironiano di San Benedetto Po, piccolo centro del mantovano colpito a sua volta dal sisma del 2012, l’ultima tappa del 48esimo Premio Suzzara, intitolato "La terra si muove con senso” e di cui vi abbiamo raccontato per puntate le opere e gli interventi di Sergio Breviario, Stefania Galegati Shines e Paola Anziché.
Per questa tappa, dopo Suzzara, Sermide e Moglia, paesi resi protagonisti dai precedenti artisti, è un fiume ad essere il "luogo” trainante dell’azione diAntonio Rovaldi ed Ettore Favini: il Po.
Il Mississippi d’Italia per l’area del mantovano è infatti una sorta di spartiacque tra quello che è il lembo di terra lombarda più a ridosso dell’Emilia, e che come l’Emilia ha subito i danni del terremoto, dal resto della sua regione amministrativa. 
To say nothing of the dog, è il titolo dell’intervento della coppia che sarà visibile all’interno degli spazi del museo un tempo sede del monastero di San Benedetto, il Polirone, ma che nasce in una dimensione "live”, da un viaggio che gli artisti hanno intrapreso con una piccola imbarcazione lungo il fiume da Cremona fino alla foce, in provincia di Ferrara.
Una riflessione su una certa idea di movimento nel paesaggio, tentando di restituire le esperienze, le storie e gli incontri con la gente del Po e la sua cultura, attraverso una mappatura del territorio non solo cartografica ma soprattutto immaginifica, legata a quella dimensione d’altri tempi e lucida follia che traspare anche dalla popolazione della zona, e che hanno ricalcato decine d’artisti, scrittori e fotografi. 
L’installazione rimarrà in prestito permanente nelle sale del museo di San Benedetto Po, ma sarà anche in mostra al PAC di Milano, nella collettiva GLITCH. Interferenze tra arte e cinema in Italia, che inaugurerà sabato 11 e che raccoglie opere di artisti italiani delle ultime generazioni volte a esplorare le relazioni di linguaggio e contesto tra arte e cinema.

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