martedì 2 settembre 2014

Il nuovo MIC.

Il nuovo MIC. Svelate oggi le cento opere che vanno ad arricchire la collezione permanente del museo delle ceramiche di Faenza

pubblicato martedì 2 settembre 2014

Luigi Ontani, Troumeau, al MIC di Faenza

Il MIC si rinnova e guarda al futuro. É stata presentata oggi alla stampa la nuova sezione del museo faentino dedicata alla ceramica contemporanea. Più di cento nuove opere donate al museo grazie al contributo della Fondazione del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza e al supporto della Regione Emilia Romagna, che vanno ad affiancare i lavori dei grandi maestri del Novecento già presenti nelle sue collezioni, da Picasso a Matisse, a Martini e Fontana. «Intitolata alla Scultura Internazionale del XX Secolo la nuova sezione - sottolinea Claudia Casali direttrice del MIC - è stata pensata come un vero e proprio work in progress, poiché le opere verranno sostituite ed integrate in relazione agli esiti dei vari Premi Faenza e per fornire al visitatore nuovi stimoli e suggestioni alla visita alle nostre Raccolte». Un linguaggio, quello ceramico, che negli ultimi sessant’anni ha assunto sempre maggior rilievo come strumento di indagine per il contemporaneo «grazie ad artisti come Fontana, Melotti, Leoncillo - ricorda Claudia Casali – e non dimentichiamoci anche il ruolo di Picasso che dal 1947 utilizzerà questo linguaggio in via esclusiva. Con questi protagonisti la ceramica non viene più relegata ad "arte minore” o "decorativa” ma assume un ruolo fondamentale che oggi ritroviamo nella nostra contemporaneità per esempio in Paladino, Ontani Bertozzi&Casoni. Oggi, a mio avviso, stiamo proprio rivivendo quel fervore che ha caratterizzato il secondo dopoguerra». Rispettando la sua vocazione internazionale, anche in quest’occasione il MIC accoglie le opere di artisti provenienti dal tutto il mondo, dagli statunitensi Paul Donhauser e Betty Woodman, alla finlandese Rut Bryk, al cinese Lu Bin, e alle argentine Ana Cecilia Hillar e Silvia Zotta, confermando anche oggi quanto sosteneva Pablo Picasso, per il quale «pour un céramiste, qui dit l’Italie dit Faenza». (Leonardo Regano)

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