venerdì 29 agosto 2014

Ultima tappa per l’arte contemporanea all’Università del Salento.

 Anche in questo caso site specific, con l’intervento di Salvatore Sava

pubblicato venerdì 29 agosto 2014

intervento di Salvatore Sava

Un percorso di conoscenza, in cui ogni singola opera è stata concepita tenendo conto dello spazio che le ospiterà: si caratterizza per un’impronta decisamente site-specific – e non poteva essere diversamente, conoscendo il lavoro dell’artista – la mostra Follie barocche di Salvatore Sava nell’ex Monastero degli Olivetani a Lecce. Dal primo settembre infatti gli spazi di questo luogo magico, non lontano dal centro storico della città, saranno il teatro delle forme plastiche plurime e inaspettate dello scultore salentino. La mostra rientra in un più vasto programma espositivo, avviato a luglio, intitolato Sull’arte contemporanea: metodologia e ricerca nei luoghi dell’Università, con l’allestimento di alcune mostre di maestri consolidati, come Salvatore Spedicato, Uccio Biondi, Sandro Greco e lo stesso Sava, e alcune proposte anagraficamente più giovani, a conferma degli interessi e delle ricerche storico-artistiche dell’ateneo salentino. Gli spazi dell’Università – e quella di Lecce ne possiede anche di affascinanti –, con il Dipartimento di Beni culturali, il laboratorio didattico Tasc e lo spin-off Cracc, hanno così ospitato il progetto a più riprese. Il palinsesto delle mostre è stato ideato e coordinato da Letizia Gaeta, delegata del rettore alla conoscenza, ricerca e messa in valore dei beni culturali, mentre la cura scientifica è di Massimo Guastella, che insegna storia dell’arte contemporanea. Con questa mostra continua a guardare alla natura, Salvatore Sava, associando un interesse estremo verso la cultura antropologica del "sud del sud dei Santi” con una ricerca formale che guarda all’astrazione. Prosegue pertanto l’attenzione ecologica, già avvertita da Luciano Caramel e dagli altri critici che si sono occupati del suo lavoro, e la volontà di osservare il mondo vegetale concependo una scultura che spesso diventa spazio, ambiente da percorrere con lo sguardo e il corpo. Info: www.unisalento.it(Lorenzo Madaro)

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