giovedì 3 luglio 2014

Il Colosseo ?

Sindacati ancora sul piede di guerra. Il Colosseo? Per andare avanti servono nuove assunzioni, altro che contenimento della spesa!

pubblicato giovedì 3 luglio 2014

Davide Bramante - My Own Rave: Roma (Colosseo Double) - 2008-09 - stampa lambda su plexiglas - cm 70x100 - ed. di 5 - courtesy LipanjePuntin artecontemporanea, Trieste-Roma

Da un lato il Ministero, con le parole di Antonia Pasqua Recchia, che resoconta in una circolare una "situazione impossibile” per il maggior sito archeologico d’Italia, il Colosseo, che ha visto i dipendenti ridotti via via nel tempo, con il risultato che oggi il personale non solo non è sufficiente, ma non garantisce nemmeno la presenza durante le aperture straordinarie pianificate dall’agenda Franceschini.
Un "Ministro tanto bravo a far parlare di sé stampa e i media, che deve capire che contro la paralisi dell’area archeologica e del relativo monumento, lo Stato deve procedere a nuove assunzioni, al di là del maledetto contenimento della spesa», tuonano i sindacati, di nuovo sul piedi di guerra in difesa di un complesso monumentale che "non ha una spesa improduttiva poiché è legato indissolubilmente a Roma, all’Italia e non solo, visto che stiamo in Europa e la stessa Europa fa parte del mondo”.
Insomma, che lo Stato in qualche modo trovi le risorse per ampliare un organico strozzato da tempo! Perché anche le "Riunioni fiume che si sono consumate non portano a nessuna soluzione significativa, ma sono espedienti che possono consentire qualche altra apertura straordinaria, ma certamente non è questo il modo di affrontere seriamente la gravità della situazione”, ribadisce il Coordinamento Nazionale dei Beni Culturali.
A quando il famoso progetto Colosseo-Foro Romano-Palatino? Per ora il personale full time lavorante al Colosseo viene implementato con addetti part time ad altri siti. Ma per quanto andrà avanti?

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