sabato 12 aprile 2014

Mario Vargas Llosa

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« In questa società ci sono certe regole, certi pregiudizi e tutto quello che non vi si adatta sembra anormale, un delitto o una malattia. »
(M. Vargas Llosa, da Storia di Mayta)


 Nobel per la letteratura 2010
Il marchese Jorge Mario Pedro Vargas Llosa (IPA/ˈxoɾxe ˈmaɾjo ˈpeðɾo ˈbaɾɣas ˈʎosa/) (Arequipa28 marzo 1936) è uno scrittore esaggista peruviano naturalizzato spagnolo, è considerato uno dei maggiori scrittori in lingua spagnola del suo tempo. Nel 2010 ha vinto il Premio Nobel per la letteratura.

Biografia

Jorge Mario Pedro Vargas Llosa, più noto come Mario Vargas Llosa, nasce ad Arequipa, una città del Perù meridionale, il 28 marzo del 1936 in una famiglia del ceto mediodi ascendenza creola e meticcia. Figlio unico di Ernesto Vargas Maldonado e di Dora Llosa Ureta, che si separarono qualche mese dopo la sua nascita. Poco tempo dopo il padre rivelerà di avere una relazione con una donna tedesca da cui nacquero due figli: Enrique ed Ernesto Vargas. Vargas Llosa visse con la famiglia materna ad Arequipa ancora un anno dopo il divorzio dei suoi genitori, quando il nonno fu nominato console onorario del Perù in Bolivia. Vargas Llosa si trasferisce, insieme alla madre e alla famiglia, a Cochabamba, dove trascorse i primi anni della sua infanzia. I Llosa, che erano mantenuti dal nonno di Mario, amministratore di una piantagione di cotone, fecero credere a Vargas Llosa che il padre era morto per evitare di dovergli spiegare della seprazione dei genitori. Durante la presidenza di José Luis Bustamante y Rivero, il nonno ottenne un nuovo incarico diplomatico a Piura e così la famiglia fece ritorno in Perù. A Piura, Vargas Llosa frequentò la scuola elementare presso il Colegio Salesiano Don Bosco.
Nel 1946, Vargas Llosa si recò a Lima dove poté per la prima volta fare conoscenza con il padre. I genitori si rimisero insieme e si traferirono a Magdalena del Mar dove vissero insieme durante la sua adolescenza. A Lima studiò nel Colegio La Salle dal 1947 al 1949. La relazione con il padre sempre problematica, marcherà per sempre il resto della sua vita. A quattordici anni suo padre lo inviò al Colegio Militar Leoncio Prado, dove ebbe come professore di francese il poeta surrealista César Moro. Un anno prima di ottenere il diploma, Vargas Llosa incomincia a collaborare come giornalista per alcuni quotidiani locali. Si ritirò dall'accademia militare e terminò i suoi studi a Piura, dove lavorò per il giornale locale e diresse alla rappresentazione teatrale della sua prima opera drammatica, La huida del Inca.
Nel 1953, durante il governo di Manuel A. Odría, Vargas Llosa entrò all'Universidad Nacional Mayor de San Marcos di Lima, dove studiò Diritto e Letteratura. Partecipò alla politica universitaria attraverso Cahuide, sotto il quale si celava il Partito Comunista perseguitato dal governo, contro al quale Vargas Llosa si oppose sia attraverso gli organi universitari sia durante fugaci proteste in piazza. Poco tempo dopo il giovane Vargas Llosa, si distanzierà da quel gruppo, e si inscriverà alla Democracia Cristiana di Héctor Cornejo Chàvez, sperando che questo partito potesse sostenere la candidatura di Bustamante y Rivero, del quale rimpiangeva l'esilio. Nel 1955 si sposò con Julia Urquidi, di dieci anni più vecchia di lui.
Vargas Llosa iniziò seriamente la sua carriera letteraria nel 1957 con la pubblicazione dei suoi primi racconti, Los jefes e El abuelo, mentre collaborava con due giornali. Dopo la laurea nel 1958 ricevette una borsa di studio per la Universidad Complutense de Madrid in Spagna. Nel 1960, terminata la borsa per la Complutense, Vargas Llosa se ne andò in Francia dove aveva fatto richiesta per un'altra borsa di studio ma quando si arrivò a Parigi scoprì che la sua richiesta era stata respinta. Malgrado l'inaspettata situazione finanziaria, Mario e Julia decisero di rimanere a Parigi dove Vargas Llosa cominciò a scrivere in maniera regolare. Il matrimonio durò ancora qualche anno ma terminò col divorzio nel 1964. Un anno dopo, Vargas Llosa sposò una cugina, Patricia Llosa, con la quale ebbe tre figli: Alvaro, scrittore ed editore; Gonzalo, impresario; e Morgana, fotografa.

 

Letteratura

Tra i principali esponenti della rinascita della narrativa sudamericana insieme a Gabriel García MárquezJulio CortázarCarlos Fuentes,Jorge Luis Borges e Octavio Paz inizia la propria carriera letteraria nel 1959 con la raccolta di racconti Los jefes.
Ma il vero successo giunge nel 1963 col romanzo La ciudad y los perros, pubblicato in Italia da Feltrinelli nel 1967 e ambientato in un'accademia militare, ispirandosi alla sua esperienza nell'accademia militare frequentata in gioventù a Lima. Il libro, redatto con una particolare tecnica narrativa in cui narrazione e sovrapposizioni di tempi e piani si alternano in uno stile quasi cinematografico, viene però inizialmente addirittura bruciato perché considerato dissacrante[1] e criticato aspramente dalle gerarchie militari peruviane che accusano Vargas Llosa di essere al soldo del governo ecuadoregno e di screditare il valore dell'esercito nazionale. La medesima tecnica narrativa è riutilizzata anche nel seguente La casa verde (1966), nel quale narra le vicende di una prostituta che prima di diventare la più richiesta dibordello conosciuto, appunto, come la Casa verde, era sul punto di farsi suora. Con questo romanzo Vargas Llosa vince la prima edizione delPremio Rómulo Gallegos, battendo la concorrenza di scrittori più esperti come Gabriel García Márquez.
Il terzo romanzo pubblicato è il monumentale Conversación en la Catedral, nel 1969, una dura analisi della vita politica e sociale del proprio paese. In cui il figlio di un ministro indaga, insieme al suo autista, il ruolo che il padre avrebbe svolto nell'assassinio di un importante membro della malavita. Indagine che suo malgrado non porta a nulla e che lascia il giovane protagonista impotente di fronte al potere della dittatura.
Segue nel 1973 il romanzo satirico Pantaleón e le visitatrici (Pantaleón y las visitadoras), seguito a sua volta da La tia Julia y el escribidor(1977), che lo vedono cimentarsi con uno stile diverso da quello dei suoi primi lavori, connotato da un'impostazione più leggera e dalla scoperta dello humour.
Con La guerra del fin del mundo del 1981, in cui ripercorre le vicende nel movimento millenarista del profeta brasiliano Antônio O Conselheiro (Antonio Il consigliere), fa una lucida analisi dei contrasti fra la società costiera nello Stato di Bahia, prevalentemente intellettuale e progressista, e la popolazione più arretrata e conservatrice dell'interno. L'impostazione dell'opera è in gran parte pessimistica, e mostra sconsolatamente come le zone meno evolute siano schiacciate dai fermenti delle altre.
A quest'opera capitale fa seguire Historia de Mayta (1984) che affronta il tema del terrorismoQuién mató Palomino Molero? (1986), un giallo dal risvolto sociale, Elogio de la madrasta (1988), un libro erotico, e El hablador (1987), tutti romanzi legati da un filo di fondo politico sociale.
Pubblica poi El pez en el agua (1993), un'opera auotobiografica in cui racconta la sua esperienza in politica, e Lituma en los Andes (1993), un giallo che gli vale il Premio Planeta.
Nel 1997 pubblica Los cuadernos de don Rigoberto seguito tre anni dopo da La festa del chivo e da El paradiso en la otra esquina nel 2003 e da Travesuras de la niña malapubblicato nel 2006.
Nel 2010 vince il Premio Nobel per la letteratura per «la propria cartografia delle strutture del potere e per la sua immagine della resistenza, della rivolta e della sconfitta dell'individuo». Diviene così il primo scrittore di origini peruviane a vincere questo riconoscimento.
Se numerose opere di Vargas Llosa sono influenzate dalla società peruviana, molte sono anche quelle ambientate altrove, specialmente in Europa. Vargas Llosa ha vissuto a lungo nel vecchio continente prima in Spagna, quando frequentò, grazie ad una borsa di studio, l'Università Complutense di Madrid, poi in Francia, a Parigi, e più tardi in Inghilterra. Nel 1993, deluso dall'esito della campagna presidenziale a cui aveva partecipato, chiede e ottiene la cittadinanza spagnola.

Politica[modifica | modifica sorgente]

Vargas Llosa oltre che scrittore, come numerosi altri autori latinoamericani è particolarmente attivo politicamente.
Negli anni cinquanta sostiene apertamente la rivoluzione cubana guidata da Fidel Castro, per poi però distanziarsene e criticarla. Questo cambiamento contribuisce a mettere in crisi l'amicizia con Gabriel García Márquez, sul quale Vargas Llosa nel 1971 aveva scritto la tesi di dottorato.[1] I due scrittori sudamericani non si parlano da oltre trent'anni avendo troncato definitivamente ogni contatto dopo un'acceso litigio a Città del Messico.
Negli anni ottanta Vargas Llosa si attesta definitivamente su posizioni neoliberiste, rinnegando le idee che lo avevano animato negli anni giovanili. Nel 1983, nel periodo in cui emerge il movimento terrorista di Sendero Luminoso, il presidente del PerùFernando Belaúnde Terry, chiede a Vargas Llosa di partecipare alla Commissione di Inchiesta sul caso Uchuraccay, per far luce sull'assassinio di otto giornalisti uccisi da un gruppo di terroristi.
Nel 1987, di fronte agli intenti del governo aprista di Alan García di nazionalizzare la Banca Peruviana, Vargas Llosa si pone alla testa degli oppositori. Inizia così il suo impegno in politica che culmina con la partecipazione alle elezioni come candidato alla presidenza del Perù nel 1990. Durante gran parte della campagna elettorale Vargas Llosa è favorito ma l'improvvisa crescita della popolarità dell'altro candidato Alberto Fujimori, che fino a quindici giorni prima delle elezioni aveva meno del 10% delle preferenze, porta a un ballottaggiodal quale Vargas Llosa esce sconfitto.
Dopo le elezioni si trasferisce in Spagna, a Madrid. Il governo socialista gli concede la cittadinanza spagnola nel 1993 senza imporgli l'obbligo di rinunciare a quella peruviana. È membro della Reale Accademia Spagnola della Lingua.
Mario Vargas Llosa è uno dei primi firmatari del Manifesto per la lingua comune del giugno 2008, un documento pubblico presentato dai suoi estensori come difesa delle minoranze di lingua castigliana nelle Comunità autonome della Spagna, diretto in particolare contro ogni tutela del catalano in CatalognaPaese Valenziano e Baleari.[2]
Intervistato a più riprese dalla stampa sulla situazione politica italiana, Vargas Llosa ha aspramente criticato il Presidente del Consiglio Berlusconi sia sul piano umano sia sul piano politico.[3][4]
Vargas Llosa ha partecipato nel 2010 ad una riunione della Commissione Trilaterale [5]

È anche stimato autore di teatro, con all'attivo una decina di opere teatrali.

Cinema

Varie sue opere, come per esemp
La zia Julia e lo scribacchino (1977), hanno ottenuto una trasposizione cinematografica.

Premi

2013 - Premio Letterario Internazionale "Giuseppe Tomasi di Lampedusa"

2010 - Premio Nobel per la letteratura

2004 - Independent Foreign Fiction Prize
1996 - Peace Prize of the German Book Trade
1994 - Premio Cervantes, dopo aver assunto la cittadinanza spagnola
1993 - Premio Planeta per Il caporale Lituma sulle Ande, un giallo con protagonista uno 
dei personaggi di Chi ha ucciso Palomino Molero?
1986 - Premio Grinzane Cavour per la Narrativa straniera
1986 - Premio Principe delle Asturie per la Letteratura

 

Opere

Narrativa

I capi (Los jefes) (1959); Roma, Editori Riuniti, 1978; Milano, Biblioteca universale Rizzoli, 
1996. ISBN 88-17-13850-9; Torino, Einaudi, 2003. ISBN 88-06-16602-6
Milano, Feltrinelli, 1967; Milano, Rizzoli, 1985. ISBN 88-17-67881-3; Torino, Einaudi, 1998.
La Casa Verde (1966); Torino, Einaudi, 1970.
I cuccioli (Los cachorros) (1968); Roma, Editori Riuniti, 1978; Milano, Biblioteca universale 
Rizzoli, 1996. ISBN 88-17-13850-9; Torino, Einaudi, 2003. ISBN 88-06-16602-6
Conversazione nella "catedral" (Conversación en la catedral) (1969)
Pantaleón e le visitatrici (Pantaleón y las visitadoras) (1973)
La zia Julia e lo scribacchino (La tía Julia y el escribidor) (1977)
La guerra della fine del mondo (La guerra del fin del mundo) (1981)
Storia di Mayta (Historia de Mayta) (1984)
Chi ha ucciso Palomino Molero? (Quién mató a Palomino Molero?) (1986)
Il narratore ambulante (El hablador) (1987)
Elogio della matrigna (Elogio de la madrastra) (1988)
Il pesce nell'acqua (El pez en el agua) (1993)
Il caporale Lituma sulle Ande (Lituma en los Andes) (1993)
I quaderni di don Rigoberto (Los cuadernos de don Rigoberto) (1997)
La festa del caprone (La Fiesta del Chivo) (2000)
Il paradiso è altrove (El paradiso en la otra esquina) (2003)
Avventure della ragazza cattiva (Travesuras de la niña mala) (2006)
Il sogno del Celta (El Sueño del Celta) (2010)
L'eroe discreto (El héroe discreto) (2013)

Saggistica

Historia de un deicidio (1971), saggio su Garcìa Marquez.
La orgia perpetua (1986), saggio su Flaubert e Madame Bovary.
Mondo, romanzo (2013) scritto con Claudio Magris Einaudi
La civiltà dello spettacolo (2013)

 

Teatro

La huida del inca (1952)
La signorina di Tacna (La señorita de Tacna) (1981)
Kathie e l'ippopotamo (Kathie y el hipopótamo) (1983)
El loco de los balcones (1993)
Ojos bonitos, cuadros feos (1996)
Odiseo y Penélope, teatro (2007)
Appuntamento a Londra (Al pie del Támesis) (2008)


Onorificenze

Onorificenze peruviane[modifica | modifica sorgente]

Gran Croce con Diamanti dell'Ordine del Sole del Perù - nastrino per uniforme ordinariaGran Croce con Diamanti dell'Ordine del Sole del Perù

Onorificenze straniere[modifica | modifica sorgente]

Croce d'Onore di I Classe per le scienze e per le arti (Austria) - nastrino per uniforme ordinariaCroce d'Onore di I Classe per le scienze e per le arti (Austria)
Grand'Ufficiale dell'Ordine al Merito Educativo e Culturale Gabriela Mistral (Cile) - nastrino per uniforme ordinariaGrand'Ufficiale dell'Ordine al Merito Educativo e Culturale Gabriela Mistral (Cile)
Cavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinariaCavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia)
Commendatore dell'Ordre des Arts et des Lettres (Francia) - nastrino per uniforme ordinariaCommendatore dell'Ordre des Arts et des Lettres (Francia)
Ufficiale dell'Ordre des Arts et des Lettres (Francia) - nastrino per uniforme ordinariaUfficiale dell'Ordre des Arts et des Lettres (Francia)
Placca dell'Ordine dell'Aquila Azteca (Messico) - nastrino per uniforme ordinariaPlacca dell'Ordine dell'Aquila Azteca (Messico)
Gran Croce con Stella d'Argento dell'Ordine di Ruben Dario (Nicaragua) - nastrino per uniforme ordinariaGran Croce con Stella d'Argento dell'Ordine di Ruben Dario (Nicaragua)
Gran Croce dell'Ordine di Vasco Núñez de Balboa (Panamá) - nastrino per uniforme ordinariaGran Croce dell'Ordine di Vasco Núñez de Balboa (Panamá)
Gran Croce con Stella d'Argento dell'Ordine di Cristoforo Colombo (Repubblica Dominicana) - nastrino per uniforme ordinariaGran Croce con Stella d'Argento dell'Ordine di Cristoforo Colombo (Repubblica 
Dominicana)

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