giovedì 31 ottobre 2013

.... stavolta sono più di 300, truffati per esporre

La Biennale di Brescia? Bella sòla! Un'altra storia di artisti, e stavolta sono più di 300, truffati per esporre
pubblicato mercoledì 30 ottobre 2013

Villa Morando a Lograto, sede della Biennale di Brescia

50, 100 o 150 euro di iscrizione per ogni artista, a seconda della categoria. E sono circa 300 quelli che li hanno versati, in occasione della seconda Biennale di Brescia, organizzata a Villa Morando di Lograto, nello scorso mese di marzo. Una storia che è uscita alla ribalta solo in questi giorni, con una serie di azioni legali da parte dei creativi, che venuti da tutta Italia, si sono ritrovati alla cerimonia di premiazione senza giuria e senza artista vincitore, tale Tone Vi, che avrebbe incassato un montepremi pari a 10mila euro. Alessandro Matta, grafico di Firenze che è stato coinvolto nel progetto sta raccogliendo materiale, documentazione e testimonianze da parte dei partecipanti. 
La sensazione di essere stati ingannati non solo è arrivata al momento che tutti aspettavano, quando i giurati se la sono data a gambe mezz’ora prima che venissero aperte le porte al pubblico: questa non è stata che la prima di una serie di "perplessità” arrivate agli occhi degli astanti: oltre a non essere presente in persona in mostra, l'artista vincitore non è presente in nessun'altro archivio, web, cartaceo, di galleria o simili che sia. Un fantasma insomma, che appare solamente sul proprio profilo nel portale "Celeste Network”, e che mostra nient'altro che l'opera vincitrice ad ArsBrescia (dal nome dell'omonima associazione culturale che si occupa della "produzione” dell'evento) ma senza nessun riferimento, contatto o altro. 
E dell'altro, invece, in questa storia c'è: nessuno dei creativi contattati dichiara di aver ricevuto una fattura per i pagamenti delle iscrizioni. Il che significherebbe che l'Associazione ha incassato qualcosa come 30 mila euro in nero. Un Premio che si è pagato da solo insomma, come tutto il resto, verrebbe da dire. Peccato però che per il vincitore non vi fosse nemmeno una medaglietta, ma un'etichetta adesiva, attaccata direttamente sull'opera, a sancire la vittoria. Nel frattempo il sito della manifestazione non è più cliccabile e qualche maestranza sta denunciando il mancato pagamento da parte dell'associazione. E se Matta, grazie al quale è venuta a galla tutta questa storia afferma di «non voler fare polemiche, ma solo di avere più rispetto per l'arte», forse un po' di polemica invece sarebbe giusto farla. Anche nei confronti di chi continua a versare denaro, anche in cifre minime se prese individualmente, per esporre! 

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