mercoledì 14 agosto 2013

Marcaccio, Milano e la pittura "loveless"


di Caterina Failla

“Loveless: Variant Paintants”, la prima personale dell’argentino Fabian Marcaccio approda a Milano negli spazi della Galleria Jeromo Zodo, a raccontare di una vita contemporanea sempre più apatica e insofferente

Fabian Marcaccio, This Just In Paintant, 2009, foto Caterina FaillaFabian Marcaccio, Paint Fuck Film Kill Itself Paintaint, 2011, foto Caterina Failla
Fabian Marcaccio alla Galleria Jerome Zodo, foto Caterina FaillaFabiam Marcaccio, This Just Out Paintant, 2009, foto Caterina Failla


Fabian Marcaccio presenta la sua prima personale italiana "LOVELESS: Variant Paintants”. Con una serie di quadri e sculture. Marcaccio indaga l’apatia del mondo contemporaneo, mettendo in scena un percorso di forte impatto spaziale ed emotivo che rappresenta il dolore e l’insofferenza del vivere contemporaneo. È il caso del dittico formato da This Just Out Paintant e This Just In Paintant, dove due figure umane, sembrano non trovare più una soluzione al loro male di vivere. Una vomita la realtà, liberandosi di qualcosa proveniente dal suo interno, mentre l’altra si annulla, con una pistola in bocca, inglobando questo dolore tra simbologie di negazione e distruzione. La tecnica usata da Marcaccio rispecchia questa disperazione. Una struttura di metallo sul quale viene avvolta una tela con una stampa digitale, viene poi spalmata di brandelli di silicone colorato, simbolo di una carne in disfacimento e di un corpo che non riesce più a ricomporsi.

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