sabato 16 febbraio 2013

TV addicted artists:

a Los Angeles quaranta grandi nomi per una mostra ispirata alla celeberrima serie televisiva “Lost”
pubblicato domenica 20 gennaio 2013

Jim Shaw, Pollock & Lollypops, 2007, Ex. Unico, Acrilico su mussola di cotone, 510 x 600 cm - Courtesy Galleria Massimo De Carlo

Negli anni '90 la serie televisiva più appassionante per gli artisti probabilmente era stata "Twin Peaks”, il noir ideato da David Lynch e Mark Frost sul misterioso omicidio di Laura Palmer. Quella che invece ha fatto appassionare mezzo mondo nel nuovo millennio è stata, con buona probabilità, "Lost”, dove una serie di superstiti a un disastro aereo lotta con le forze soprannaturali di un'isoletta non ben precisata nel bel mezzo dell'oceano Pacifico. Un tema che in una città con un retroterra di "spettacolo” come Los Angeles ora diventerà una mostra,  visibile alla L.A. Municipal Gallery, che dalla prossima settimana metterà in scena le opere di 40 artisti, tra cui Jim Shaw, Tatiana Trouvé e il compianto Mike Kelley. A cura di Marc-Olivier Wahler, l'esposizione sarà una coproduzione tra la città di Los Angeles e il Palais de Tokyo di Parigi. 
Il curatore ha affermato che l'idea gli è venuta dopo aver parlato con diversi artisti, entusiasti della serie TV. Eppure la mostra, per fortuna, non sarà solo dedicata al relitto di una fusoliera, e alle visioni dei protagonisti del serial, ma avrà come tema una serie di concetti relativi allo spostamento e alla perdita dell'orientamento. Un approccio che collima bene con l'identità della città "lontana”, come l'aveva definita Jean Luc Nancy.  Un'esposizione che servirà anche come esorcismo, visto che molti dei partecipanti hanno dichiarato che a Los Angeles la gente si può davvero perdere nel nulla. Lo afferma Marnie Weber, che dice che dagli anni '70 e '80 ha visto scomparire interi gruppi di persone. Lo ribadisce Shaw con i suoi video e anche Laurent Montaron, che trasmetterà le voci di alcuni conoscenti defunti dal parco nei pressi della galleria, che verranno mandati attraverso onde captabili sulle frequenze radio. Insomma, ci sono un po' tutti gli ingredienti per un ottimo serial: i grandi nomi, il mistero di "Lost” e qualche defunto senza storia, degno di un "Twin Peaks” rivisitato. Estetica per un successo, nella città che inghiotte.

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