sabato 2 febbraio 2013

A Trevi Palazzo Lucarini festeggia la sua attività

I vent'anni dell'arte. A Trevi Palazzo Lucarini festeggia la sua attività con “Galleria Cinica”, riservando spazio a sei giovanissimi
pubblicato mercoledì 23 gennaio 2013

Galleria Cinica, Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi. logo

L'ex Flash Art Museum si rinnova, non solo grazie all'Associazione culturale "Palazzo Lucarini Contemporary", che ha portato al nome di Palazzo Lucarini, il sintomo dell'avvicinamento ad una dimensione più in linea con le pratiche degli ultimi tempi, ma anche con il nuovo progetto curato da Carla Capodimonti, "Galleria Cinica". Stiamo parlando di una serie di giovanissime proposte curatoriali, che avranno un'ala del museo ad esse dedicate e sei mostre dove i protagonisti saranno un gruppo di artisti di ultima generazione. Nessun compianto per il passato né mostre "Ad memoriam” per mettere in scena il "best of” dell'istituzione di Trevi, ma uno spazio nello spazio, voluto dal direttore artistico Maurizio Coccia e Mara Predicatori, responsabile dei servizi educativi, che hanno ideato la prospettiva di dare una possibilità a chi si affaccia al mondo dell'arte in questi tempi. Una galleria dove cinico è gioco di parole con "civico”, riferimento alle migliaia di musei e gallerie civiche di ogni comune della penisola, ma anche con l'autonomia dell'arte e l'indifferenza delle giovani pratiche rispetto ai suoi "sistemi” di diffusione, promozione e mercato dominanti. A Trevi la "Galleria Cinica” dei giovani sarà un esperimento per verificare a che punto è lo stato dell'arte disinteressata del presente, per mettere in luce uno sguardo "cosciente” sul nostro tempo. Dopo quasi vent'anni di Flash Art Museum (dal 1993 al 2007), la prima partita dei "vent'anni dell'arte”, nel senso delle giovani promesse, inizierà sabato con la mostra di un trentenne, Diego Petroso, nato a Napoli nel 1983. In questo caso in scena vi sarà una riflessione sulla pratica più antica dell'arte, la pittura, attraverso la pittura stessa, nell'indagine di quello che è l’avvicinamento fisico e spirituale dell’artista verso la tela. Un avvicinamento senz'altro emblematico per vedere cosa ci riserva il futuro della giovane arte italiana, con una "collezione temporanea" che al termine del ciclo, avrà dato una dimostrazione diretta delle sue capacità.

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