mercoledì 30 gennaio 2013

Seward Johnson a Roma

Oggi mi manca.
Guardata sempre di sfuggita la scultura collocata all'EUR oggi mi manca. Mi manca il corpo che affiorava a tratti dalla terra intitolato risveglio. Appena la rintraccio la pubblicherò per poterla rivivere per sentirmi vivo e vegeto.

Seward Johnson, nato nel 1930, è considerato uno dei più originali artisti del nostro tempo. Più di 350 bronzi di Johnson sono presenti in collezioni private e musei in tutti gli Stati Uniti, in Canada, in Europa e in Asia. 

Da diversi anni l’artista riempie le piazze delle città di tutto il mondo con statue raffiguranti gente comune indaffarata nelle attività quotidiane. Sono eseguite tramite un elaborato software che trasforma le immagini bidimensionali in modelli, i quali vengono poi letteralmente stampati in tre dimensioni da una macchina collegata al computer. Come una sorta di déjá vu artistici, Johnson solitamente realizza le sue statue prendendo spunto da celebri dipinti del passato, come ad esempio l’opera di Édouard Manet “Le déjeuner sur l’herbe”. 

Strategica la scelta del luogo dove espone le sue opere, che entrano e rivelano una nuova identità degli spazi urbani. I suoi lavori entrano nella vita della città e della gente, costringono a riflettere sui temi d’attualità e sul ruolo che l’arte può avere nella società. Nella visione dell’artista “l’arte ha come specificità quella di riuscire a toccare nell’uomo quelle corde interiori altrimenti inerti, farle vibrare, donare emozioni e nuove consapevolezze per poi illuminare le altre sfere dell’agire, tanto nella sfera privata quanto in quella comune”. 

Seward Johnson ha un legame particolare con Roma, dove è ospitato uno dei suoi lavori più “difficili” e tra i più grandi per dimensione: è il gigante di alluminio dal titolo “The Awakening”. 

L’unica altra fusione di questa scultura si trova a Washington, collocata in occasione di una Conferenza Internazionale di Scultura più di due decenni fa. 

Da allora il “gigante” è diventato un punto di riferimento del panorama della città, come le visite al Lincoln Memorial e alla Casa Bianca, ne è divenuta un simbolo.













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