giovedì 27 dicembre 2012

La Francia dei tagli alla cultura guarda al crowdfunding.

 Anche per restaurare il Pantheon, che inizia con la richiesta di un euro
pubblicato lunedì 24 dicembre 2012
Pantheon, Parigi

"Finanziamento partecipativo". Così stanno definendo i francesi gli aiuti per il restauro della cupola del Pantheon di Parigi. Già, perché la crisi è arrivata, come si sa bene ormai, anche dai nostri vicini che in fatto di arte e promozione culturale sembravano essere imbattibili. La scure invece ha tagliato il 4 per cento dei fondi destinati alla cultura, ed è così che per il restauro del monumento si è istituito il fondo "Fraternité" parigino, al quale si può contribuire anche solo con un euro.
Le misure di austerità che hanno ferito l'arte in tutta l'Europa sono state particolarmente inquietanti in Francia, dove la spesa per la cultura era talmente sacrosanta che aveva unito, in passato, sia i governi di destra che di sinistra. E ora invece no, si arriva al modello di un "Fai una donazione alla causa Pantheon, per esempio, e la tua foto sarà pubblicata su una bacheca temporanea sul selciato". Eppure sembra che in Francia l'attenzione alla cultura sia talmente forte che il Louvre, con la partecipazione di 2mila e 500 donatori, ha raccolto 654 mila dollari per l'acquisizione di una serie di statue del XIII secolo, valore 3 milioni e 400mila dollari; il museo di Lione ha raccolto invece 91mila dollari in donazioni per un dipinto di Ingres, che vale quasi un milione.
Durante la prima campagna per il Pantheon in quattro settimane si sono raccolti quasi 34mila, con 450 attori coinvolti 
Ad oggi il governo francese spende più del doppio in cultura rispetto alla Germania, e il taglio arrivato è il primo in più di 30 anni. Il denaro per l'acquisizione dell'arte nuove si è ridotto a 11 milioni rispetto ai 26 del 2009.
La soluzione è dunque un nuovo modello di crowdfunding che punti anche sui turisti, come nel caso di Mont St.Michel, che a sua volta necessita di restauri, e che per il 30 per cento è visitato da giapponesi. La società "My Major Company", fondata nel 2007, in Francia si sta occupando proprio di questo, come soluzione per aree in crisi. E mentre negli USA si pratica il finanziamento dal basso se si è artisti, oltralpe si chiede denaro nelle vesti istituzionali, dove le donazioni individuali possono beneficiare di una detrazione fiscale fino al 66 per cento.
Negli ultimi tre anni il Louvre si è dimostrato il più abile museo a raccogliere il sostegno di migliaia di donatori online. La sua prima campagna, nel 2010, ha raccolto più di 1,6 milioni di dollari da oltre 7mila donatori, per l'acquisto di un olio su tela del XVI secolo di Lucas Cranach. Trovare un motivo convincente per portare la gente a donare, questo è il problema. Ma in Francia sembra sappiano da sempre che il più grande tesoro del Paese sia la cultura.

Nessun commento:

Posta un commento