sabato 6 ottobre 2012

Viennafair, calcio d'inizio.




Al via l'ottava edizione della fiera, anello di congiunzione tra i mercati europei ed asiatici
pubblicato martedì 18 settembre 2012





Si svolgerà dal 20 al 23 settembre, anche se domani si apriranno le danze per la stampa e gli addetti ai lavori, con la conferenza delle 10 alla Wien Messe, dove prenderanno la parola le due curatrici di questa ottava edizione, Christina Steinbrecher e Vita Zaman, Sergey Skaterschikov, Franz Wojda, membro fondatore di Viennefair e il curatore András Szántó.
Ma fiera a parte, dove prenderanno parte 122 gallerie per la maggior parte provenienti da Austria, Germania, Polonia e Turchia, sono gli eventi collaterali e talk a farla da padrone; "Vienna Quintet" metterà nero su bianco cinque posizioni artistiche contemporanee provenienti da altrettanti Paesi: Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Kazakistan e Ucraina; "Vienna Studio", che farà raccontare agli artisti delle loro esperienze con il mercato dell'arte; "Diyalog" innvece sarà concentrato proprio sul resoconto dell'arte dalla zona della Turchia, mentre continuerà per il settimo anno consecutivo il Premio alla galleria che avrà allestito il migliore stand. 
Una fiera che nell'epoca della globalizzazione non vuole di certo rispettare confini topografici o politici ma riflettere sulle nuove forme di un discorso socio-culturale che collega diverse parti, anche con l'aiuto dei media, in una rete globale. Da qui la necessità di imporre la nuova Viennafair su un profilo internazionale, che corrisponda con il suo status di metropoli e con gallerie del Paese, e non, che hanno costruito un forte lavoro che superi i confini. E a parte la visione di una Turchia vicina vi saranno anche alcune presenze da San Pietroburgo, Mosca e una selezione dell'arte proveniente dalla regione del Caucaso, ancora lontana dal mercato. Chi vuole saperne di più su l'arte russa è invece invitato sabato pomeriggio, durante il day che si occuperà dell'ex Unione Sovietica trattando lo scenario di modelli come le Biennali, le fondazioni d'arte, le istituzioni e le iniziative di cooperazione. Scenario più culturale invece per "Vienna Sonic", dove 
si esploreranno le tendenze dell'arte del suono dal Futurismo al Fluxus fino alle ultime tendenze del XXI secolo: musicisti e artisti sono stati invitati a partecipare ad un processo-progetto acustico diffuso in alcune zone sparse in tutta la fiera. E non poteva mancare la protesta: "Fair Camp" sarà l'evento più "collaterale", un laboratorio no-stop con computer, macchine musicali, fotocopiatrici, disegni, dipinti, poesie e performance dedicata alle Pussy Riot, che si svolgerà nel padiglione A durante l'orario di apertura. I partecipanti solidali con il collettivo punk russo saranno coinvolti attivamente nelle azioni.
Insommma, ce n'è veramente per tutti i gusti. E gli italiani? Ci sono, e stanno nel parterre ufficiale dei partecipanti. Glance, da Torino, con uno stand personale di Polina Kanis, Oredaria e Wunderkammern di Roma e la P420 di Bologna con una collettiva che raccoglie opere di Franco Vaccari, Irma Blank, Giorgio Ciam e Paolo Icaro.

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