martedì 4 settembre 2012

RICORDO di Franz West degli artisti romani


Conosciuto per la sue imponente sculture in alluminio, gesso, cartapesta, è morto nei giorni scorsi a Vienna dopo una lunga malattia. Aveva 65 anni



L'artista austriaco Franz West, meglio conosciuto per la sue imponente sculture in alluminio, gesso, cartapesta, è morto nei giorni scorsi a Vienna dopo una lunga malattia. Aveva 65 anni. In una dichiarazione congiunta, la Franz West Foundation, Gagosian Gallery, Galerie Meyer Kainer, e la Galerie Eva Presenhuber hanno detto: "Il mondo ha perso un grande artista che ha cambiato il modo di guardare l'arte e se stessi. Il suo grande senso di originalità e la sua generosità con altri artisti, scrittori, musicisti mancherà a tutti noi ".


L'anno scorso aveva vinto il Leone d'oro alla carriera alla Biennale di Venezia, tra le più alte onorificenze per le artisti visivi. Sebbene West è stato osannato più ampiamente in Europa che negli Stati Uniti, il Baltimore Museum of Art fece una retrospettiva del suo lavoro nel 2008 che ha viaggiato fino al Los Angeles County Museum of Art.



Ecco un ricordo dell'artista romano Daniele Pieroni: "Ho conosciuto Franz West circa 24 anni fa, a Roma, in occasione del suo primo ingresso sulla scena artistica della capitale nella galleria di mio padre, in via Panisperna. Franz si muoveva calmo, pacato e sornione, discettando sui generis di filosofia e letteratura.

Ricordo che parlammo di Heidegger, Wittgenstein e di Goethe, tant'è che allora era immerso nella lettura del Divano Occidentale e da quel libro scaturì un lavoro a cui io stesso partecipai con uno scritto che tutt'ora viaggia insieme alla sua materiale configurazione. Lo rividi più tardi 
a Vienna, dove insieme a pochi altri egli prese parte al mio progetto canoviano nel Tempietto del Teseo per conto della locale Accademia delle Belle Arti.


La memoria va più facilmente ai tanti giorni trascorsi insieme a Roma e in Toscana, insieme a Bizhan Bassiri, Bernhard Riff, Vettor Pisani, Bruno Corà ed altri amici. Giorni felici per usare un'espressione quasi banale se non riflettesse davvero l'allegria, la spensieratezza e il cameratismo con cui vennero vissuti. 



Non scorderò le lunghe chiacchierate davanti al fuoco, i salami e il Chianti con cui condivamo l'amicizia (e ahi per lui, inizio dei suoi mali...) i bagni di Capodanno nelle acque di Bagno Vignoni o San Casciano, le risate davanti alle tante insegne sulla via Cassia di un mobilificio il cui nome in tedesco significava 'peto' !



Eravamo una bella squadra e difatti alcune foto dell'epoca ci mostrano disposti su due file (l'una in posizione eretta, l'altra accovacciati) proprio come le compagini calcistiche prima del fischio d'avvio alle partite. Eppure non erano solo divertimento e simpatia, vi trovavano spazio anche accese discussioni, momenti di silenzio e riposo, lavoro.



Talvolta persino baruffe. Personalmente fui tra coloro che non apprezzarono la performance orinante di West ed Enrico Comi nella cava di marmo di Serre di Rapolano ma così è, le vere amicizie durano a dispetto e probabilmente in forza di opposti sentimenti e di qualche dissidio.



Ciò che resta oggi, a noi, amici fra Roma e la Toscana, del Franz uomo e artista, è la sua versatile e complessa personalità, temeraria e anticonvenzionale, drammaticamente consapevole di "essere-per-la-morte" come verità e metodo hanno poi confermato".


SCULTURE










Austrian artist Franz West, who died yesterday, was a sculptural jester, a provocateur, a maker of benign and threatening objects. Encounters with West’s art are often occasions for laughter, though it is a laugh tinged with horror and disbelief. He could deflate the pomposity of the city square or the elegance of a park with his giant pink phalluses and lime-green sausages. Sitting on dignified plinths, his skewed and lumpy sculptures, often garishly painted, had a kind of idiot elegance.

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