lunedì 20 giugno 2011

Natuzza EVOLA

Natuzza Evola


Promossa dall'Associazione Culturale “Anco Marzio”

UNA  SERATA  PER  NATUZZA  EVOLO


Una vita vissuta fra fatti straordinari, fede ed obbedienza alla Chiesa. Solo il carisma, come dono di Dio, può spiegare il suo percorso  facendo emergere situazioni e comportamenti che la definiscono come “la radio che trasmette dall'Eterno”.

Il 1° novembre del 2009 alle cinque del mattino è morta a causa di un blocco renale Natuzza Evola, riconosciuta come una delle mistiche italiane più amate e conosciute nel mondo. Vale la pena di stimolare una riflessione a tutto campo sul suo carisma, inteso come quel dono che solo Dio può concedere ad un credente per il bene della Chiesa. Solo il carisma, infatti, può spiegare il suo percorso straordinario dalla quotidianità al Mistero, facendo emergere situazioni e comportamenti sempre in linea con l’insegnamento cristiano e che la definiscono come “la radio che trasmette dall'Eterno”.
 Natuzza Evola nasce il 23 agosto del 1924 a Paravati, la frazione più popolosa del  Comune di Mileto nella provincia calabrese di Vibo Valentia. A quel tempo la situazione economica del paese non era certamente florida ed era afflitta da un elevato tasso di disoccupazione e da un’emigrazione molto intensa. Natuzza, diminutivo del nome Fortunata, che proviene da una famiglia molto povera, non ha l’opportunità di studiare, ma coltiva la sua spiritualità in maniera semplice e  spontanea abbandonandosi completamente alla grazia e alla volontà di Dio che spesso si manifesta anche negli eventi più ordinari e quotidiani della vita. Appena adolescente va a lavorare come domestica in casa dell'avvocato Silvio Colloca, dove spesso si trova protagonista di fatti strani ed inspiegabili come la vista per lei reale di persone defunte da molti anni, prima che lei potesse conoscerli, estasi e svenimenti, durante i quali ella stessa  racconta del suo contatto diretto con Gesù, la Madonna, Padre Pio, S. Francesco di Paola ed altri Santi, con gli Angeli  ed in particolar modo con il suo angelo custode, un bambino di circa otto anni che la guida e la consiglia nel dare risposte ai quesiti che le pongono, come solo una persona colta potrebbe fare.
Possiamo solo immaginare lo sconvolgimento emotivo che può aver provocato in lei il linguaggio simbolico, profondo, coinvolgente, che una visione estatica può dare. Chi ha letto e conosce le estasi teresiane o di S. Giovanni della Croce, sa che quella “fiamma di amor viva, che soave ferisci dell’alma mia nel più profondo centro” (Fiamma viva d’amore, S. Giovanni della Croce), è un marchio permanente, un sigillo divino, un patto eterno tra Creatore e creatura chiamata ad una missione.
Fin dagli inizi è un autentico dono divino l'umiltà con cui Natuzza accetta il rifiuto della Chiesa ad accoglierla fra le suore, proprio perchè la sua vita era intessuta di episodi misteriosi. A venti anni sposa il compaesano Pasquale Nicolace che di mestiere fa il falegname e la giovane coppia va ad abitare in una povera casetta, dove continuano a manifestarsi visioni, colloqui, canti, messaggi dell'aldilà ed altri fenomeni come la bilocazione, le estasi, il dono dell'illuminazione diagnostica per aiutare a guarire gli ammalati, le conversazioni con i defunti, le sofferenze e le sudorazioni ematiche più evidenti durante la Quaresima, le stimmate che, a contatto con le bende ed i fazzoletti, si trasformano in emografie, cioè in testi di preghiere in varie lingue, calici, ostie, Madonne, cuori e corone di spine.  Malgrado tutti questi eventi a dir poco straordinari  Natuzza è un'ottima mamma: ha cinque figli, oggi tutti felicemente sposati.
            Fin dal 1944 la Madonna predice a Natuzza che dovrà promuovere la costruzione di una nuova e grande Chiesa che si chiamerà “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle anime” e una “Casa” per alleviare le necessità di giovani, anziani e di quanti altri si trovano nel bisogno. E questa missione viene  sognata e perseguita con impegno, nonostante le difficoltà incontrate. Nel 1987, su ispirazione di Natuzza e con l'assenso delle autorità religiose, viene costituita l'Associazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”, che poi diviene una Fondazione Onlus di religione e di culto, approvata con decreto dal Vescovo, civilmente riconosciuta dal Ministero dell'Interno dello Stato Italiano. Attualmente sono già stati realizzati il Centro Anziani “Pasquale Colloca”, il Centro Servizi per le persone bisognose “San Francesco di Paola” ed è in costruzione il Santuario Mariano.
          Dopo la morte di Natuzza molti volontari stanno cercando di continuare il suo lavoro raccogliendo fondi per completare tutte le strutture per l'assistenza medica ai bisognosi, la Chiesa concepita come un grande cuore ed  il Centro “Ospiti della Speranza” per i malati terminali con annesso “Villaggio del conforto” per ospitare i familiari degli ammalati. In quest'ottica l'Associazione Culturale Anco Marzio ha promosso ad Ostia per lunedì 18 gennaio al Teatro Nino Manfredi una “Serata per Natuzza” con la partecipazione speciale di Pippo Franco e Angelica Sepe in concerto con un recital di canzoni napoletane classiche. Il ricavato della serata  sarà interamente consegnato nel corso della stessa serata al responsabile della Fondazione “Cuore di Maria Rifugio delle Anime”.

                                                                                              Anna Iozzino


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